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SAN GERARDO TRA STORIA E LEGGENDA

San Gerardo La Porta nacque a Piacenza intorno al 1050 e apparteneva ad una famiglia nobile di quella città. Come molti suoi concittadini anche lui lasciò Piacenza per giungere nel Mezzogiorno d’Italia dominato dai normanni. Giunse a Potenza come semplice prete probabilmente agli inizi del 1100 e qui fondò nella cattedrale una scuola aperta soprattutto ai giovani. Si distinse subito per la sua santità, dato che viveva facendo molte penitenze e digiuni, e passava intere notti in preghiera. Era inoltre sempre attento alla moralità del suo nuovo popolo tanto da trasformare molti giovani violenti in persone pacifiche. Dotato anche di una grande dolcezza fi subito amato dalla gente che lo elesse vescovo nel 1111. Fu consacrato capo della chiesa di Potenza dall’arcivescovo di Acerenza Pietro. Da vescovo si distinse moltissimo per il suo stile episcopale, sempre attento alle necessità dei poveri e al decoro della vita religiosa. Un giorno, di ritorno da una visita fatta in una parrocchia fuori Potenza, vedendo che il gruppo di persone che lo accompagnava era spossato dalla fatica, trasformò l’acqua della fontana di santa Maria in vino. Morì il 30 ottobre del 1119. Alla sua morte cominciarono a verificarsi moltissimi miracoli; infatti, tutte le persona che andavano alla sua tomba in chiesa venivano curate immediatamente dai loro mali, particolarmente era invocato per guarire la melanconia e la demenza, come allora si chiamavano le malattie della depressione e dell’Alzheimer. Un prodigio particolare fu quello delle candele poste sul suo sepolcro. Esse si riaccendevano da sole ogni volta che venivano spente. Un altro prodigio fu quello dei carcerati. Dove oggi è posta la scuola media Torraca c’era un carcere. Una notte, san Gerardo apparve ai prigionieri e li liberò aprendo loro le celle. I carcerati corsero tutti in massa in cattedrale a mettersi sotto la protezione del Santo e per questo prodigio ottennero il perdono della loro pena.

Nel 1123 papa Callisto II lo proclamò santo e così divenne il patrono principale della città e della chiesa di Potenza. Da allora i potentini non hanno mai più dimenticato questo loro santo e si sono sempre rivolti a lui nelle occasioni più difficili.

Tradizionalmente, la sua figura viene associata alla sfilata dei turchi, che però non ha alcun fondamento storico. Tuttavia questa manifestazione è l’esempio di come la gente di Potenza vuole legare momenti di pericolo al soccorso dato da San Gerardo.

                                                                                               Don Dino Lasalvia

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