“COMUNICARE È UN ATTO D’AMORE”: A POTENZA IL GIUBILEO DEL MONDO DELLA COMUNICAZIONE

“Comunicare ha a che fare con l’amore”. Lo ha detto l’arcivescovo metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, Davide Carbonaro, nel corso del Giubileo del mondo della Comunicazione, evento promosso dalla Conferenza Episcopale di Basilicata, che ha riunito a Potenza giornalisti e comunicatori da tutta la regione.
L’iniziativa si è sviluppata in due momenti significativi: un confronto al Teatro Stabile sul tema “Verità e speranza nell’era dell’intelligenza artificiale”, seguito da un solenne momento spirituale nella Cattedrale di San Gerardo. Al dibattito, moderato da Cinzia Grenci (presidente UCSI Basilicata), sono intervenuti Fabio Bolzetta (Presidente dell’Associazione WebCattolici Italiani), il professor Daniel Arasa (Decano della Facoltà di Comunicazione Istituzionale all’Università Pontificia della Santa Croce) e don Gianluca Bernardini (Presidente dell’Associazione Cattolica Esercenti Cinema).
I relatori hanno analizzato l’impatto della tecnologia sul mondo dell’informazione, evidenziando come l’IA rappresenti una risorsa ma anche un rischio per la qualità della comunicazione. Da un lato, gli algoritmi possono amplificare la diffusione di contenuti; dall’altro, rischiano di creare polarizzazioni e bolle informative che ostacolano il dialogo.
Un focus particolare è stato dedicato alla comunicazione ecclesiale nell’era digitale. Bolzetta, in particolare, ha portato come esempio uno studio condotto da WeCa sul rapporto tra i seminaristi e i social. Se all’ingresso in seminario, un seminarista su dieci (9,1%) non era iscritto ad alcun social media, oggi il 99% ha un profilo social. Per l’88% dei candidati al sacerdozio, i social “possono essere strumenti utili alla pastorale” e “pensano di utilizzarli nei loro futuri impegni ecclesiali”. WhatsApp (96,2%), Facebook (74,2%), Instagram (70,8%), YouTube (67,5%) e TikTok (15,3%) sono le piattaforme più utilizzate dai seminaristi in Italia.
Il presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti, Sissi Ruggi, e il presidente di Assostampa Basilicata, Angelo Oliveto, hanno evidenziato l’impatto che l’intelligenza artificiale sta avendo sulla professione giornalistica. Da un lato c’è il rischio di diminuire la qualità delle notizie, con il crescente rischio di fake news e la possibilità che gli algoritmi sostituiscano l’uomo nella produzione delle notizie, impoverendo l’informazione. Dall’altro c’è un risvolto che colpisce l’occupazione. Se l’intelligenza artificiale, come sta già accadendo, si sta sostituendo all’uomo (anche nel mestiere del giornalista), la prospettiva è il lento declino della professione con il rischio concreto che notizie preconfezionate e non verificate incidano significativamente sul diritto dei cittadini a essere informati.
Monsignor Carbonaro, nella sua omelia durante il momento di preghiera, ha tracciato una via che unisce Vangelo e intelligenza artificiale, parola e responsabilità: “Chi è chiamato a questo alto servizio culturale, carico di umanità, ha nelle radici della sua vocazione il concetto biblico di conoscenza, che è amore per ciò che si è e per ciò che si dona. I presupposti del dono della comunicazione hanno la loro origine in quell’intelligenza affettiva che mette insieme i fatti con il cuore, le interpretazioni con la verità, la conoscenza con la carità“.
E citando Papa Leone XIV, ha aggiunto: “Occorre disarmare le parole e persino il cuore se si vuole servire la verità. D’altronde, la comunicazione in balia delle scelte digitali e dell’IA rischia di rispondere a quelle ‘logiche di mercato’ che tendono a generare nemici e a misconoscere la dignità dell’altro. Così, forme di bullismo mediatico e comunicazioni pregiudiziali offuscano la speranza di chi trasmette e spengono quella di chi ascolta”.
L’arcivescovo ha infine invitato giornalisti e comunicatori a “rimettere insieme i pezzi di una comunicazione generativa, che aiuta a pensare e ad amare questo nostro tempo non come la trappola delle idee, ma come squarcio orizzontale e verticale sul nuovo che appare”.