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Mons. Ligorio incontra gli imprenditori

Un forte appello alla responsabilità sociale dell’impresa: è l’augurio natalizio che mons. Ligorio ha portato agli imprenditori, incontrati stamane nella sede della Confcommercio in contrada Bucaletto, presenti esponenti di Confindustria, del mondo della cooperazione, del CNA e della confesercenti.

 L’Arcivescovo ha parlato del disagio toccato con mano nella “tenda degli invisibili” davanti al palazzo della regione visitata qualche giorno fa, ed ha detto che il lavoro è lo strumento fondamentale per restituire dignità alle persone invitando gli imprenditori ad “osare di più, ad alzare il capo, ad avere il coraggio di intraprendere, anche a rischio di sbagliare – ha detto – nella consapevolezza che la paura frena e chi non agisce sbaglia sempre”.

È stato un discorso “politico” quello che l’Arcivescovo ha tenuto ai suoi interlocutori; ha ricordato che 23 mila giovani negli ultimi dieci anni hanno lasciato la Basilicata gran parte dei quali laureati. Ed alcuni, professionalmente affermati, li ha incontrati personalmente durante il suo recente viaggio negli USA.

 E si è chiesto ed ha chiesto in modo piuttosto provocatorio: “perché fuori i nostri ragazzi si affermano e qui no? È un destino o ci sono delle responsabilità?”

 Mons. Ligorio non ha risposto in modo diretto ma ha parlato di condizioni di contesto sia politiche che sociali, per arrivare poi al nocciolo del problema: “la meritocrazia in Basilicata è una virtù ancora troppo offuscata”; ed ha continuato parlando esplicitamente di “amicizie e raccomandazioni” che scoraggiano i giovani, invitati tuttavia ad alzare il capo. Ed ha aggiunto che “serve una inversione di marcia fuori dalla chiusura individualistica tradizionale”.

 L’incontro con gli imprenditori ha fornito a mons. Ligorio anche l’occasione per fare chiarezza sulla questione politica dopo una qualche confusione creatasi negli ultimi mesi: “ la Chiesa – ha detto –  non è per nessun partito , la sua collocazione è da una parte sola,  dalla parte degli ultimi; e la sua “politica” deve consistere nella  difesa della dignità delle persone, perché  chi deturpa il volto dell’uomo deturpa il volto di Dio. Per il cristiano – ha concluso – la politica deve servire la povera gente, come diceva il sindaco-santo La Pira, non sé stessa”.

Potenza, 22 dicembre 2023

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