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ELEZIONE PRESIDENTE CONFERENZA EPISCOPALE DELLA BASILICATA

Mons. Davide Carbonaro  arcivescovo di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo è il nuovo Presidente della conferenza episcopale della Basilicata (CEB). È stato  eletto per acclamazione dai vescovi  lucani nel corso della riunione che si è tenuta oggi 10 giugno nella sede del seminario interdiocesano di Potenza. Sono stati confermati, negli incarichi precedenti, sempre per acclamazione, mons. Vincenzo Orofino, vescovo di Tursi-Lagonegro come vicepresidente, e nel ruolo di segretario l’arcivescovo di Acerenza mons. Francesco Sirufo.  I Vescovi eletti resteranno in carica per un quinquennio.

Mons. Carbonaro succede pertanto  a mons. Ligorio, anche nel ruolo di Presidente della CEB , una sorta di tradizione che ha visto da sempre a capo della conferenza episcopale regionale  l’ Arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, che è anche  metropolita  dell’unica provincia ecclesiastica della Basilicata, cui sottostanno, come suffraganee, le altre  cinque diocesi lucane. Fino a metà anni Settanta, e a partire dall’alto medioevo,  sede del metropolita, era Acerenza, la diocesi lucana  più antica e prestigiosa. Nel 1976, nel clima post conciliare, si scelse di far coincidere la geografia ecclesiastica con quella civile e da allora  l’arcidiocesi di Potenza e Marsico divenne sede metropolitana, cui fu unita nel 1986 anche la diocesi di Muro Lucano. In tutto sono sedici le conferenze regionali che costituiscono la CEI, la conferenza Episcopale Italiana,  e non venti quante le regioni civili, perché la Val d’Aosta si è unita al Piemonte, la conferenza del Triveneto abbraccia Veneto, Friuli e Trentino e il Molise fa tutt’uno con l’Abruzzo. Quella lucana è la  più piccola d’Italia formata, oggi solo da cinque vescovi per sei diocesi : mons. Carbonaro, mons. Ciro Fanelli, vescovo di Melfi, mons. Sirufo arcivescovo di Acerenza, mons. Orofino vescovo di Tursi –  Lagonegro e mons. Caiazzo Arcivescovo di Matera e vescovo di Tricarico, due diocesi che restano amministrativamente separate, ma sono unite in “persona episcopi”.

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